Le nuove norme non permettono di superare la soglia dei 5000€ mensili dal conto corrente.
Limite di prelievo sul conto corrente: una norma contenuta in uno degli emendamenti di modifica al Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio, precisamente il Dl 193/2016, quello del condono Equitalia per intenderci, ha stabilito dei nuovi limiti alle operazioni che le imprese possono effettuare sul proprio conto corrente oltre i quali scattano i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Per i titolari di reddito di impresa viene indicato un parametro oltre il quale scatta la presunzione di evasione. Cosa significa?
La norma prevede che le soglie oltre le quali scattano i controlli sono:
- Prelievi conto corrente superiori a 1.000 euro al giorno;
- Prelievi conto corrente oltre 5.000 euro al mese.
Quando entrano in vigore i nuovi limiti sui prelievi dal bancomat?
Sono entrati in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto di riconversione alla legge 193/2016.
In cosa consistono i controlli sul conto corrente?
Consistono in un’indagine atta a verificare se si siano commesse delle attività illecite o in nero. L’aver superato la soglia limite di prelievo, fa insinuare già la presunzione di evasione fiscale e di illecito tributario contro cui il contribuente è chiamato a difendersi. Il contribuente, pertanto, verrà invitato dall’Agenzia delle Entrate a presentare qualsiasi documentazione fiscale. Si tratta di fatture, quietanze, ricevute, scontrini etc atte a dimostrare che la somma prelevata oltre la soglia è stata utilizzata in modo lecito, trasparente e soprattutto tracciabile.
A chi sono rivolte le nuove soglie per i prelievi in contanti dal conto corrente?
A tutte le imprese, imprenditori, commercianti, artigiani, etc. Ad essere esclusi dalle nuove soglie, sono i professionisti. Per loro è in vigore una sentenza della Corte Costituzionale 228/2014 che li esclude dal regime stringente su pagamenti e prelievi.
Sono limiti questi che escludono quindi sia i liberi professionisti che i contribuenti privati. Sia chiaro che non si tratta di limite di prelievo ma di controllo da parte delle Agenzie delle Entrate per prelievi superiori agli importi elencati. Chi preleva dovrà essere in grado di giustificare, mantenendo quindi traccia e memoria di questi prelievi.
Chi può essere sanzionato? E perché?
L’obiettivo è quello di ridurre l’evasione fiscale, chi supera le soglie dei nuovi limiti di prelievo, dovrà infatti mantenere una apposita documentazione che spieghi come e perché siano state prelevate le suddette somme, per non incorrere in sanzioni. Hai un’impresa? Sei un artigiano, un commerciante? Sei chiamato a giustificare l’uso del contante prelevato attraverso opportuna documentazione fiscale. Se ad esempio in un giorno prelevi al bancomat in contanti 1800 euro, l’Agenzia delle Entrate ti chiederà di dimostrare come hai speso quelle 800 euro in più eccedenti la soglia di prelievo. Hai acquistato un prodotto di 1800 euro? Conserva la fattura di acquisto così da poter giustificare quel prelievo. Nel caso in cui non fossi nelle condizioni di poterlo dimostrare, invece, la sanzione che ti sarà attribuita sarà pari a quelle 800 euro eccedenti non dimostrabili.
L’Agenzia delle Entrate, quindi, effettuerà attenti controlli a quei contribuenti che supereranno i limiti di prelievo sul conto di 1.000 euro al giorno o di 5.000 nel corso del mese. Qualora non riuscissero a dimostrarne la legalità, si vedrebbero sanzionati, vi sarebbe cioè l’imputazione di una presunzione di attività illecita e di nero.